Archive for the 'Generale' Category

ago 22 2009

Francia in moto – Provence e Haute Alpes

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ProvenceAnche quest'anno, come l'anno scorso, ho speso le vacanze estive in moto: in Francia, questa volta in Provenza.

Anche quest'anno il giro è stato memorabile, forse anche più dello scorso anno in Corsica, soprattutto per via della quantità di bellissimi luoghi visitati e del maggior numero di giorni a disposizione.

Siamo partiti entrando in Francia dal passo Monginevro, ai piedi del passo, in corrispondenza della biforcazione per il Sestriere, si trova Cesana Torinese, un paesino carino che merita una breve sosta.

Col de la BonetteLa prima tappa è stata a Briancon, in particolare nella frazione di Pierre Feu dove abbiamo alloggiato a "Le Bacha", un Gites de France che dispone di 2 stanze solamente, molto carino e confortevole, gestito da una famiglia gentilissima. Oltre a Briancon, in zona ci sono moltissime attrazioni e luoghi di interesse, tra questi il Col de la Bonette, la strada più alta d'Europa, che raggiunge i 2802 m di altitudine.

Seconda tappa a Sault, al centro delle coltivazioni di lavanda. Abbiamo alloggiato al "Chateau de la Gabelle", scelto per via del sito invitante, purtroppo nei fatti il podere si è dimostrato per metà rudere, con camere allestite in modo affrettato e gestito in modo decisamente approssimativo e caotico. Le foto del sito sono una bellissima opera artistica che possono essere prese ad icona della Provenza e delle coltivazioni di lavanda, ma che non rappresentano in nessun modo l'esperienza vissuta dagli ospiti. Nella zona abbiamo visitato i vari villaggi medioevali, degni di nota "Schermo interoL'Isle sur la Sorgue" e "Fontaine-de-Vaucluse", e raggiunto il Mont Ventoux, mitica tappa del Tour de France.

Vallon Pont d'ArcTerza tappaVallon Pont d'Arc, in particolare abbiamo sostato al "Pomme de Pins", altro Gites de France molto accogliente, grazioso, gestito in modo attento e cordiale. Nella zona l'attrazione più importante è l'Ardèche, il fiume che scende verso valle tra canyon e gole mozzafiato paradiso per gli amanti di canoe e kayak (vedi foto). Il fiume ci è apparso forse un po' troppo sfruttato commercialmente, ovunque si vedono canoe colorate che scendono lungo il fiume e risalgono lungo la strada a bordo di furgoni che fanno la spola continuamente. Molte le grotte nella zona.

Camargue

Quarta tappa nei pressi di Arles, all'imbocco della Camargue, abbiamo alloggiato presso "Hostellerie Saint-Victor". Purtroppo anche in questo caso il sito rappresenta un'immagine un po' distorta del reale stato di fatto della struttura e della gestione.  In zona abbiamo visitato Avignone, Arles (deludente) e la Camargue. In Camargue speravamo di vedere i famosi fenicotteri, ma siamo solamente riusciti a vedere solamente i cavalli al pascolo brado (vedi foto).

Tourrettes sur LoupQuinta tappa in costa azzurra, nell'entroterra di Cagne sur mer, a Tourrettes sur Loup, il paese delle Violette. Qui abbiamo alloggiato al "La Rochelière" un Gites de France eccellente in tutti gli aspetti: accoglienza, pulizia, posizione, servizi, cura dei dettagli, gusto. In questo caso il sito non mente, anzi non può dimostrare tutta la gentilezza e la cordialità dei proprietari. Di per sè meriterebbe una visita solo per la qualità della permanenza. Nelle vicinanze i luoghi da vedere sono tantissimi ed adatti a tutti gli interessi. Noi abbiamo visitato, seppur rapidamente, Juan les pins, Cannes, Grasse, Gourdon, Vence, Saint Paul.

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apr 14 2009

Valerio Albisetti è online

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Un breve post per dire che il famosissimo scrittore e psicanalista Valerio Albisetti è online con il suo nuovo blog www.valerioalbisetti.it.

I lettori , gli amici, i fans e tutte le persone interessate ad argomenti legati alla psicanalisi e alla fede possono avere un collegamento diretto con l'autore attraverso il blog.

Ecco il primo post di Valerio Albisetti.

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apr 07 2009

Open Day Polimi – perchè rifarei Ingegneria Elettronica

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Nei giorni scorsi ho partecipatoall'Open Day del Politecnico di Milano (www.polimi.it), organizzato per permettere alle future matricole di orientarsi tra i vari corsi di studi offerti dalle tre facoltà: Architettura, Design, Ingegneria.
Sono stato invitato dal Prof. A. Lacaita, il mio relatore e mentore sia durante la laurea, sia durante il percorso di dottorato di ricerca, il quale ha tenuto una delle sessioni di presentazione del corso di laurea in ingegneria di elettronica; con il suo tipico carisma e l'invidiabile capacità comunicativa ha illustrato il corso di studi trasmettendo validi e convincenti messaggi a chi dovrà scegliere un percorso di studi che sia un investimento per la propria vita.
La mia presenza, in affiancamento ad un ricercatore di successo, era sostanzialmente motivata dall'intenzione di mostrare concretamente alcuni dei possibili scenari che si presentano agli studenti dopo la laurea in ingegneria  elettronica ed eventualmente dopo il dottorato di ricerca.

Questa giornata ha suscitato in me un po' di malinconia per i bellissimi anni trascorsi tra le mura del politecnico e mi ha fornito l'occasione per razionalizzare alcuni pensieri circa il mio percorso di studi.

Chi mi conosce bene sa che dopo i 5 anni di studi in ingegneria elettronica e i 3 anni dedicati a conseguire il dottorato di ricerca ho scelto una strada  "imprenditoriale" nel campo ICT, principalmente in ambito software (www.IdeaTechsrl.com). Ad occhi esterni, la scelta di competere sul piano del software può risultare in contraddizione con la montagna di studi che ho svolto in ambito elettronico, mentre potrebbe risultare più congrua con studi in ambito informatico. Eppure sono fermamente convinto che, se "riavvolgessi il nastro" della vita, rifarei esattamente le stesse scelte, prime fra tutte quelle di iscrivermi ad ingegneria elettronica e di conseguire il dottorato di ricerca, in quanto credo che la formazione in ambito elettronico mi abbia permesso di maturare capacità che oggi mi sono utili per competere sul mercato.

Nel mondo ICT non esiste un bagaglio  di nozioni consolidate che possono essere applicate in serie per produrre business; la continua evoluzione degli strumenti e delle tecnologie porta ad un'incessante mutazione dei modelli, dei processi, delle tecnologie, dello stato dell'arte; questo fa si che la partita non si giochi solo sulle conoscenze di base e sull'esperienza maturata sul campo, aspetti che comunque vengono visti dal settore come scontati, ma sulla rapidità di adattamento alle novità, sull'efficienza nell'identificare e realizzare di nuove soluzioni e, ingrediente fondamentale, sull'innovazione.

Il successo del corso di ingegneria elettronica nel formare professionisti in grado di competere su piani tanto dinamici e spesso anche caratterizzati da contenuti diversi dall'elettronica in senso stretto, si spiega analizzando due aspetti molto evidenti:

  1. le nozioni di base necessarie alla comprensione dell'elettronica sono nozioni multidisciplinari
  2. le applicazioni elettroniche sono trasversali a moltissimi ambiti

Da un lato le nozioni propedeutiche alla comprensione di circuiti e componenti elettronici derivano da molteplici discipline di base : fisica, matematica, statistica, chimica. Questo richiede, certamente, un enorme sforzo di preparazione prima di poter affrontare lo studio dell'elettronica in senso stretto, ma garantisce un bagaglio culturale esteso e variegato.

Dall'altro lato l'elettronica si pone come disciplina trasversale a molteplici campi applicativi,  tra questi: meccanica, medicina e diagnostica, comunicazioni, energetica, arte, etc.... Questo richiede agli ingegneri uno sforzo di astrazione e una predisposizione all'adattamento a ambiti sempre nuovi che risultano preziosi in un mercato in continuo fermento ed estremamente competitivo.

E' questo mix tra  multidisciplinarità della conoscenza di base e trasversalità della applicazioni che rende gli ingegneri elettronici capaci, meglio dialtri, di affrontare con successo il presente e di dominare i cambiamenti del futuro con la serenità di chi è conscio di poter e saper competere per un posto sulla "cresta dell'onda".

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